Nel triennio 2019-2021 risultano in calo sia il numero di medici di base sia il numero di pediatri: – 5 %, rispettivamente.
Nel 2021 permangono le differenze dell’offerta ospedaliera: i posti letto ordinari per mille abitanti restano superiori al Centro – Nord rispetto al Sud e alle Isole.
Tuttavia, rispetto al periodo pre-pandemico, in cui il trend era decrescente, tra 2019 e 2021 si registra un aumento del 12 per cento della dotazione di posti letto.
Nel 2021 le dimissioni ospedaliere per acuti ammontano a circa 6,7 milioni, in aumento rispetto al 2020, ma sono ancora il 15,6 per cento in meno rispetto alla media 2017-2019 (periodo pre-pandemia).
I ricoveri per acuti in regime ordinario da Covid-19 sono circa 310 mila, il 5,9 per cento del totale (5,5 % nel 2020).
Il fenomeno dell’abortività volontaria continua a diminuire: il tasso di ricorso all’interruzione volontaria di gravidanza nel 2021 si mantiene tra i più bassi d’Europa, pari a 5,2 casi ogni mille donne di età tra i 15 e i 49 anni.
Il 2020, primo anno della pandemia Covid – 19, è stato caratterizzato da un forte incremento dei decessi: in Italia sono morte 746.324 persone, oltre 104 mila casi in più rispetto al 2019, e il tasso grezzo è stato di 1.255,6 decessi per 100 mila abitanti.
L’aumento dei decessi è da imputare al Covid – 19 (75 % dell’incremento) e ad alcune delle principali cause di morte, come, per esempio, le malattie del sistema cardiocircolatorio, i disturbi psichici e le malattie del sistema nervoso e le malattie del sistema respiratorio.
Il Covid – 19 è stata la terza causa di morte, con un tasso grezzo di 132,4 per 100 mila.
Nel 2019 sono morte suicide 3.712 persone, uomini in oltre tre casi su quattro. L’impatto della pandemia non ha prodotto un aumento complessivo dei tassi di mortalità per suicidio, seppur con differenze a livello territoriale, essendo state più penalizzate le zone maggiormente colpite.
Nel 2022 il 70,2 % della popolazione residente dà un giudizio positivo sul proprio stato di salute.
Nel 2022 è pari al 73,8 % la quota di persone di tre anni e più che dichiara di mangiare a casa nei giorni non festivi.
Nel 2022 si attesta al 19,6 % la quota di fumatori di 14 anni e più, dato pressoché stabile rispetto al 2021 (19,0 %).