Il 2022 registra un aumento del numero di occupati (+545 mila, +2,4 %) e del tasso di occupazione delle persone tra 15 e 64 anni (+1,9 punti), che sale al 60,1 %.
II forte divario tra l’Italia e l’Ue27 si attenua, per effetto del maggiore aumento del tasso di occupazione italiano in confronto a quello europeo (+ 1,5 punti rispetto al 2021 raggiungendo il 69,8 %).
L’aumento dell’occupazione ha riguardato sia i dipendenti a tempo indeterminato (+346 mila, +2,4 %) sia a tempo determinato (+147 mila, +5,1 %), in misura minore gli indipendenti (+52 mila, +1,1 %).
Inoltre diminuiscono sia il numero dei disoccupati (- 339 mila, – 14,3 %) e il tasso di disoccupazione (- 1,4 punti), sia il numero numero di inattivi tra 15 e 64 anni (- 484 mila, – 3,6 %) con il relativo tasso (-1,1 punti).
Nel 2021 quasi il 73 % degli addetti è rappresentato da lavoratori dipendenti (di cui quasi il 55 % operai), che presentano la più alta quota di donne, dopo gli esterni, che sono anche i più istruiti.
La minore quota di donne si riscontra fra gli indipendenti, che sono anche i più anziani, fra i più istruiti e caratterizzano soprattutto le piccole imprese.
La maggiore presenza straniera si registra fra i temporanei, più presenti nelle grandi imprese e i meno istruiti.
Nel totale delle imprese dell’industria e servizi, le posizioni lavorative dipendenti in crescita rispetto all’anno precedente (+4,6 %) si attestano, nella media 2022, a 13 milioni e 760 mila unità.
Nel 2022 il tasso medio di posti vacanti per il totale delle imprese dell’industria e dei servizi è pari al 2,2 %.
Per il totale delle imprese con dipendenti, il monte ore lavorate è aumentato del 9,1 % rispetto al 2021, mentre le ore lavorate per dipendente sono cresciute del 3,4 %.
Le ore di Cig utilizzate sono state 9,1 ogni mille ore lavorate (- 55,9 ore ogni mille rispetto al 2021).
Nel 2022, per il totale delle imprese, il costo del lavoro registra una crescita dello 0,3 per cento totalmente originata dal settore delle costruzioni (+1,9 %).
Nella media del 2022, per il totale economia, la retribuzione contrattuale oraria cresce dell’1,1 %.
Alla luce dell’elevata inflazione (+ 8,7 per cento Ipca), il divario tra la dinamica dei prezzi e quella delle retribuzioni contrattuali è stato pari a 7,6 punti percentuali.
Nel totale industria e servizi delle grandi imprese, le retribuzioni lorde per dipendente aumentano dell’1,5 % rispetto all’anno precedente mentre il costo del lavoro aumenta del 4,8 %.