Nel 2021 la spesa totale per attività di Ricerca e Sviluppo (R&S) interna effettuata in Italia da imprese, istituzioni pubbliche, istituzioni private non profit e università si stima ammonti a circa 26,0 miliardi di euro, in aumento, rispetto all’anno precedente, del 3,8 %.
La spesa aumenta in misura maggiore nelle istituzioni pubbliche (+ 9,7 %) e nelle università (+ 7,9 %), il settore non profit registra un incremento dell’1,9 %, mentre nelle imprese si hanno segnali di ripresa più modesti, con un aumento dell’1,1 % rispetto al 2020.
Il personale impegnato in attività di ricerca (espresso in unità equivalenti a tempo pieno) è pari a 333 mila unità ed è in calo del 2,7 % rispetto all’anno precedente. Il calo degli addetti dipende dal settore delle imprese, che registra una diminuzione del 6,4 %, mentre il personale risulta in aumento negli altri settori.
Nel triennio 2018 – 2020 si stima che il 50,9 % delle imprese industriali e dei servizi con 10 o più addetti abbia svolto attività innovative, una quota in calo di circa 5 punti percentuali rispetto al periodo 2016 – 2018.
La propensione all’innovazione cresce con la dimensione aziendale (è il 48,4 % nella classe 10 – 49 addetti, il 65,7 % in quella 50 – 249 addetti e il 76,0 % nelle imprese con 250 addetti e oltre), ma la contrazione degli investimenti in innovazione rispetto al triennio precedente interessa tutte le imprese, indipendentemente dalla loro dimensione (- 4,8 punti percentuali nelle piccole, – 5,7 nelle medie e – 5,0 nelle grandi imprese).
Nel 2022, il 13,4 % delle imprese italiane con almeno 10 addetti impiega specialisti Ict (erano il 12,6 % nel 2020).
Il 18,3 % delle imprese italiane con almeno 10 addetti ha effettuato, nel corso del 2021, vendite elettroniche.
Nel 2022 l’8,7 % delle imprese con almeno dieci addetti si affida alla robotica: in particolare, i robot industriali sono usati dal 6,2 % delle imprese e i robot di servizio dal 4,1 %.