Prosegue la flessione della popolazione scolastica, nel 2021/2022 attestata a 8.208.679 iscritti, 118.508 in meno rispetto all’anno precedente con la scuola primaria che perde 61.651 unità. La presenza straniera raggiunge il 10,6 %.
Stabile il numero di studenti che consegue un diploma di scuola secondaria di II grado (506.612), i diplomati aumentano nei licei (arrivano a 259.910), mentre diminuiscono negli Istituti professionali (-6.152 unità).
Conseguono il diploma di liceo scientifico o di istituto tecnico-settore tecnologico il 56,3 % dei maschi rispetto al 26,3 per cento delle femmine.
Raddoppiati negli ultimi cinque anni iscritti e diplomati nei corsi degli Istituti tecnologici superiori (Its Academy).
Si conferma la maggiore presenza femminile tra gli immatricolati nelle università ma sono ancora consistenti le differenze nella scelta del corso di studi con una minore presenza femminile nell’area Stem (20,2 % contro il 40,4 dei maschi).
In aumento il numero di laureati nel 2021 (+ 6,5 %), ma è ancora inferiore alla media europea il tasso di conseguimento di un titolo terziario che nel 2020 si attesta a 35,6 % contro il 39,6 % del dato europeo.
Gli iscritti ai corsi di dottorato sono 38.176 (+ 15 %) e le donne sono meno della metà (47,9 %).
Lo svantaggio per le donne si osserva anche nell’ambito della carriera lavorativa universitaria: tra i ricercatori universitari solo il 46,3 % sono donne, tra i professori associati sono il 41,3 % e tra gli ordinari appena il 26,2 %.
Nel 2022 il tasso di occupazione dei giovani in transizione dalla scuola al lavoro ha registrato un deciso miglioramento raggiungendo il 56,5 % tra i diplomati (+ 6,6 punti rispetto al 2021) e il 74,6 % tra i laureati (+7,1 punti).
Il tasso di occupazione dei laureati ha superato i livelli pre-crisi (+4,1 punti rispetto al 2008), mentre quello dei diplomati resta ancora inferiore (-7,1 punti rispetto al valore più elevato registrato nel 2006).